Recensione: Rock ‘N Racing OFF ROAD (WiiU eShop)

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C’era una volta un tempo in cui i giochi di corse erano un laboratorio di sperimentazione, un tempo magico in cui le soluzioni fantasiose degli sviluppatori riuscivano ancora a lasciare sbalorditi i giocatori. EnjoyUp Games, con il suo Rock ‘n Racing Off Road, dimostra di ricordarselo bene. Per la casa spagnola non si tratta del primo revival dei bei vecchi tempi: Rock Zombie ci aveva già dimostrato che resuscitare le semplici dinamiche alla base della storia dei videogames su uno schermo HD può dar luogo a risultati quanto meno interessanti.

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Rock ‘n Racing Off Road denuncia già nel nome l’intento di rendere tributo alle pietre miliari del genere. Il pensiero di un retro gamer come il sottoscritto non può che correre al celebre Ivan “Ironman” Stewart’s Off Road, cabinato arcade del 1989, uscito in versione casalinga su ben due console di casa Nintendo – NES e SNES (Super Off Road): una visuale a volo d’uccello permetteva di vedere per intero il circuito, una distesa di fango piena zeppa di mucchi di terra che fungevano da rampe per saltare. Delle minuscole automobiline colorate si sfidavano su di esso, a una velocità che per l’era degli 8 bit era assolutamente sorprendente. Ma torniamo al presente e vediamo nel dettaglio il titolo di EnjoyUp.

Rock ‘N Racing Off Road parte dalle stesse premesse del suo predecessore: la visuale dall’alto, a camera fissa, è l’unica scelta disponibile, anche per la modalità a giocatore singolo. Sebbene la scelta non mancherà di suscitare qualche perplessità, specie nei giocatori più giovani che non hanno mai assaporato le gioie del Super Nintendo, il fascino del titolo risiede proprio nel suo incomparabile sapore retrò. Vi assicuro che qualcuno, al vederlo, si è perfino messo a gridare: “Questo ce lo avevo da piccolo!” Inutile fargli notare che la data di uscita indica l’anno 2015: l’illusione è perfetta!

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I controlli mediante i quali prenderemo parte alla corsa sono quanto mai essenziali: un tasto accelera e un altro attiva qualcosa che è un ibrido tra freno e freno a mano – e che aiuta la nostra automobilina sia a rallentare che a entrare in drift. Le frecce direzionali a destra e a sinistra (in alternativa si può utilizzare anche lo stick analogico) permettono di svoltare, ma qui bisognerà fare attenzione: il movimento è sempre relativo alla posizione dell’auto, per cui sterzando a destra il nostro fuoristrada svolterà alla sua destra, che non per forza coincide con quella del giocatore. Ciascuno potrà scegliere il proprio sistema di controllo preferito: il gioco supporta, oltre al Wii U Gamepad (con supporto per il gioco off tv), anche il pro controller, il wiimote e il classic controller.

Ogni curva richiede un approccio diverso, a volte millimetrico. I fuoristrada impiegano molto tempo per raggiungere la velocità massima, per cui ogni minimo errore avrà ripercussioni devastanti sulla vostra gara. Si aggiunga il fatto che i veicoli non sono personalizzabili, per cui tutto si gioca sulla scelta delle traiettorie e sul dosaggio del gas. Ad aumentare la componente tecnica, rispetto al primo Off Road, la scelta di eliminare completamente l’uso del “nitro”, il miniturbo che negli anni novanta ci aveva più volte salvato la gara. Per ottenere la vittoria, sarà dunque fondamentale anche servirsi di qualche scorrettezza. Le collisioni, nonostante le piccole dimensioni sullo schermo, regalano grandi soddisfazioni.

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La fisica esagerata dei salti rende il mix particolarmente entusiasmante. Ogni mucchio di terra rappresenta una sfida a sé e richiede che si calcoli con attenzione dove il nostro veicolo andrà ad atterrare, con quale angolazione e a che velocità. Sbagliare un salto significa finire fuori pista, e finire fuori pista significa quasi inevitabilmente rimanere incagliati contro il bordo. Nella maggior parte dei casi ciò richiederà l’uso della retromarcia (attivata anch’essa dal tasto del freno), mentre le auto controllate dal computer verranno rimesse in pista automaticamente alla prima difficoltà. Il livello di sfida proposto dagli sviluppatori è altissimo: anch’esso si richiama a quel passato in cui il giocatore non era mai sottovalutato ed ogni vittoria andava sudata.

La modalità single player si sviluppa su quattro diversi campionati. La coppa europea, corsa con una piccola jeep piuttosto lenta e semplice da controllare, su quattro tracce da tre giri ciascuna, non sarà un problema da completare. Le coppe successive richiederanno però maggiore esperienza e dedizione. Anche i giri di pista aumenteranno man mano che si procede con le coppe. Un giocatore perfetto, che riuscisse a vincere ogni gara al primo tentativo, completerebbe l’intera modalità in poco più di un’ora, ma è più probabile che vi saranno necessari decine e decine di tentativi prima di assicurarvi ciascun campionato. Si aggiunga il fatto che l’ultima tappa è rappresentata dalla World Cup, la quale prevede tutte le 12 piste precedentemente sbloccate!

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Aumentando di categoria, gli avversari diventeranno non solo più abili, ma anche più aggressivi. La loro crudeltà li porterà ad eseguire sul vostro veicolo delle “manovre pit” praticamente perfette – appoggiandosi al vostro posteriore, vi spingeranno in testacoda proprio nelle curve più difficili. Una volta che la vostra macchinina si è fermata, a causa della sua scarsa accelerazione, potete quasi certamente dire addio alla gara – e in molti casi anche all’intero campionato! A rendere totale la crudeltà di Rock ‘N Racing, il comando restart offre soltanto l’opzione di ripetere la coppa, e non la singola gara. Manca inoltre la possibilità di esercitarsi su un circuito di propria scelta: la modalità Training permette di testare uno dei quattro veicoli sbloccabili su un rettangolo di terra vuoto, mentre la modalità Time Trial consiste in una versione a tempo delle stesse coppe presenti in single player, senza avversari in pista. Per imparare non resta dunque che ripetere le coppe, ancora ed ancora.

Insomma, Rock ‘N Racing, come il primo Off Road, è un gioco per perfezionisti, che punisce ogni minima distrazione. Proprio il bisogno di ripetere continuamente le stesse tracce, unito a una generale mancanza di varietà (sono disponibili in tutto solo 12 piste e 4 veicoli), rischia di annoiare i giocatori meno entusiasti. Manca perfino il negozio dei potenziamenti, l’innovazione che aveva assicurato all’Off Road degli anni 90 un posto indelebile nella storia dei videogames.

E tuttavia, il moderno “remake” è un titolo tutt’altro che trascurabile. L’attenzione ai dettagli lascia trasparire il grande amore degli sviluppatori nei confronti del gioco e del giocatore: i colori accesi, la musica, la colonna che riporta i tempi e i giri percorsi dai piloti (trovata che permette di eliminare completamente l’HUD lasciando spazio alla gara), in cima alla quale è montato un display che mostra il rettilineo finale da una diversa angolazione (un vero tocco di classe), il pubblico esultante in una deliziosa pixel art, le cromature, i riflettori (le tracce possono essere giocate di giorno o di notte, ma la scelta è sempre casuale), le scintille, le bandiere che garriscono al vento, i minuscoli fuochi d’artificio, tutto fa pensare a una miniatura realizzata con accuratezza maniacale.

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L’esperienza multiplayer risulta divertente, anche se l’impossibilità di giocare la carriera in multigiocatore limita molto la modalità. Si fa sentire anche la mancanza di un editor di piste, che avrebbe portato il gioiellino retrò di EnjoyUp ad un livello nettamente superiore – un vero peccato! Le funzionalità online si limitano alla possibilità di confrontare i tempi della modalità Time Trial con quelli stabiliti dai giocatori di tutto il mondo, mediante una leaderboard online.

La voce del telecronista (a dire il vero un po’ fastidiosa a causa del repertorio di frasi limitato) introduce alcune gare gridando: “This will be a race to remember!” E in effetti, in questo piccolo titolo – piccolo per contenuti, ma anche per costo – qualcosa da ricordare c’è. Rock ‘N Racing Off Road è una lezione su come un gioco possa, con estrema semplicità di mezzi, divertire e mettere alla prova il giocatore. Attenzione però: non tutti lo apprezzeranno. I giocatori più giovani e inesperti vedranno (poverini!) soltanto il contorno di una pista da una prospettiva troppo distante, su cui si muovono dei minuscoli puntini colorati.

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VOTO FINALE : 8/10

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10 thoughts on “Recensione: Rock ‘N Racing OFF ROAD (WiiU eShop)

  • 29 Gennaio 2015 alle 16:27
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    Tamarro, difficile, creativo, colorato… ci piace! 🙂 Magari Spy Chameleon rimane il loro fiore all’occhiello, ma il talento di EnjoyUp è indiscutibile! 😉

  • 6 Febbraio 2015 alle 11:43
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    Stasera, visto che ho vinto il contest (che CULO), lo provo e vi lascio anche la mia opinione! Grazie ancora indiereviews!!

  • 8 Febbraio 2015 alle 18:04
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    Trovo che le recensioni di indiereviews riescano a descrivere perfettamente l’essenza dei giochi, anche se in qualche caso non sono perfettamente d’accordo con il voto un po’ troppo generoso, come nel caso di Rock zombie qui citato. Ma questa volta la recensione fallisce proprio nella descrizione di un gioco, affetto da problemi solo accennati qui, che non raggiunge minimamente la sufficienza, anzi già un voto di 5/10 sarebbe molto generoso. E questo non per la difficoltà elevata del gioco, ma perché questa é dovuta a qualche problema che mina il gameplay e di conseguenza il divertimento e la voglia di rigiocarlo. L’originale Ivan “Ironman” Stewart’s Super Off Road era un titolo difficile da padroneggiare, ma assolutamente divertente sia in singolo che in multiplayer e se questo fosse stato al suo posto credo che nessuno avrebbe speso più di un gettone per giocarci. Tralasciamo il fatto che le dodici piste presenti sono in realtà una variazione di sole quattro piste reali, in quanto cambiando i dossi e le rampe richiedono traiettorie diverse, anche se la sensazione é quella di già visto. La fisica dei veicoli é totalmente sbagliata così come le collisioni, ed é questo ad aumentare la difficoltà di arrivare alla bandiera a scacchi per completare i vari campionati. Innanzitutto in volo é possibile rallentare, cosa alquanto bizzarra; capita poi spesso che atterrando anche dopo un piccolo salto l’auto si pianti a terra rimanendo praticamente incollata al suolo, oppure che si alzi sul muso per ricadere a terra nel senso di marcia errato, e addio alla gara e al campionato. Capita anche che in piccoli dossi e in qualche rampa l’auto non venga proiettata verso l’alto ma ci si conficchi stoppandosi improvvisamente. Quando si sfiora un muretto si innesca l’effetto pendolo e l’auto sbanda verso il muretto stesso ma in maniera così esagerata e irrealistica che praticamente vi pianterete con il muso contro il muretto, costretti a fare marcia indietro per liberarvi. E per ripartire da fermo l’auto ci metterà quasi un secondo, non per accelerare ma solo per iniziare a muoversi. Avrebbe aiutato a districarsi dalle situazioni più difficili se, vista la natura arcade del titolo, l’auto avesse potuto ruotare da ferma mentre si accelera, visto che comunque é possibile farla ruotare mentre é in aria. Le collisioni non regalano enormi soddisfazioni come detto qui, ma solo frustrazione, perché quando gli avversari vi colpiscono, voi vi bloccherete o andrete in testacoda mentre l’auto avversaria continua la sua corsa tranquillamente o riappare magicamente un po’ più avanti a voi rovinando così la vostra gara. Al contrario se voi colpite un avversario, anche alla massima velocità, molte volte non succede niente e continuate entrambi la vostra corsa fino alla prossima curva, altre volte le auto entreranno una dentro l’altra come se fossero dei fantasmi ed altre ancora solo voi avrete la peggio e l’auto avversaria continua la sua gara come se non l’aveste neanche toccata, quindi passerete il tempo ad evitare qualunque contatto per non dover ricominciare il campionato. Aggiungete a questo il fatto che la vostra auto potrebbe magicamente diventare invisibile o rimanere bloccata senza poter ripartire in mezzo alla pista per farvi lievitare la frustazione. E questo accade anche alle auto avversarie diventando un ulteriore ostacolo in mezzo alla pista per il giocatore. In alcune piste verrete anche bloccati da elementi di contorno invisibili, ma in compenso, se siete fortunati, troverete degli elementi reali che potrete magicamente attraversare. Ma la voglia ti tirare il gamepad contro il muro diventa una realtà quando state completando in derapata l’ultima curva dell’ultima gara del campionato e un’auto avversaria, che mai potrebbe sorpassarvi, arriva a tutta velocità scontrandosi contro l’esterno della curva e riapparendo immediatamente davanti a voi o addirittura oltre il traguardo in modo da soffiarvi la posizione, oppure tagliate il traguardo per primo e la vostra gara non finisce perché siete l’unico a dover compiere inspiegabilmente un giro in più finendo in ultima posizione. Per quanto riguarda le quattro auto disponibili, la seconda e la terza, con le quali sarete costretti a giocare i relativi campionati, sono praticamente inutili: la seconda ha un raggio di sterzata infinito, per farla girare avrete bisogno non solo dell’intera pista, ma addirittura dell’intero schermo, cioè l’intera pista di pratica, costringendovi ad usare il freno/freno a mano per farla girare, cosa che dovrebbe essere una possibilità che premia chi é in grado di padroneggiare tale tecnica e non un obbligo; la terza ha un’inerzia esagerata rendendola molto difficile da controllare. Questo significa che dopo aver completato i rispettivi campionati difficilmente le sceglierete per giocarci, né vi verrà voglia di rigiocare il relativo campionato, perché tutti i vostri sforzi sono vanificati da uno qualunque dei problemi prima descritti, che purtoppo dovrete affrontare almeno una volta in ogni campionato. Le classifiche online, che solitamente aumentano la longevità di un gioco, in questo caso sono totalmente inutili in quanto sono relative ai migliori tempi dell’intero campionato e non della singola pista, per cui vi troverete ad affrontare quattro gare in solitaria nella modalità time trial, magari vedendo vanificati i vostri sforzi per qualche problema assolutamente indipende dal vostro controllo: la conclusione é che perderete lo stimolo di provare a battere qualcuno che sicuramente é più masochista e più fortunato di voi. Avrebbe avuto più senso avere delle classifiche sul singolo tracciato, magari con avversari presenti. Quello che rimane é la componente multiplayer, ma anche questa assolutamente poco divertente, perché prima dovrete trovare qualche giocatore quantomeno esperto, che comunque dovrebbe prima giocare un po’ per poter controllare adeguatamente le auto, altrimenti vi ritroverete a giocare assieme ma facendo ognuno una gara a se stante: dopo un paio di gare cambierete gioco. E il Rock’n Roll? Rimane nel titolo, in quanto le musiche sono appena sopportabili ma assolutamente necessarie per coprire l’orribile rombo dei motori, veramente insopportabile, che rimane un rumore di sottofondo durante le gare, e non c’è neanche l’opzione di abbassarle o di eliminare l’irritante commento. Manca anche l’opzione di scegliere il colore dell’auto da utilizzare, cosa che avrebbe aiutato in quanto sono poco caratterizzate e in qualche occasione più affollata perderete di vista la vostra auto, oltre a confondere il fronte con il retro dell’auto stessa se si incastra in certi angoli della pista. Cosa rimane di questo gioco allora? Sicuramente la grafica, che é l’unica cosa che merita un 8, e qualche chicca assolutamente inutile come ad esempio l’effetto scia, utilizzabile solo per caso e neanche notata dal recensore. Questo gioco non può essere minimanente paragonato al capolavoro da cui trae ispirazione, né offre un decimo del divertimento che SuperOffRoad o Championship Sprint hanno saputo regalare, ma rimane un titolo con un enorme potenziale inespresso che potrebbe comunque essere migliorato con un ulteriore lavoro di sviluppo. Così com’é, rimane secondo me un gioco da EVITARE e non perché é un titolo da perfezionisti, ma perché per completare una gara o un campionato c’è bisogno di un perfezionista anche molto fortunato: anche i giocatori più entusiasti arriveranno in fondo ai campionati solo per non dover ammettere a loro stessi di aver sprecato 6€ per questo titolo e poi non lo toccheranno più. Se questo gioco merita realmente un 8/10 (che ricordo al recensore, significa un ottimo gioco) quello che più si avvicina a questo su WiiU e cioè TNT Racers: Nitro Machine Edition merita almeno 16/10 per la varietà, i contenuti e soprattutto il divertimento che offre sia in singolo che in multiplayer. Ascoltate un utente fortemente deluso e non compratelo, sperando almeno che gli sviluppatori realmente decidano di migliorarlo!

    • 8 Febbraio 2015 alle 19:30
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      Innanzitutto ti ringrazio per il commento, potremmo considerarlo come una seconda recensione 🙂 A volte capita che alcuni giochi, come questo, siano destinati solamente ad un certo tipo di giocatore. In certi casi il recensore ricade proprio in quella categoria e quindi, purtroppo, ne consegue che l’articolo risulti di parte e con un voto finale che non rispecchia la vera natura del titolo. Ovviamente questo non va bene. Come sicuramente saprai indiereviews è un sito gestito da appassionati e richiede anche il parere dei lettori per offrire una visione più ampia possibile riguardo i videogiochi di cui parliamo. In questo caso probabilmente il recensore ha considerato “con leggerezza” l’influenza del voto finale, con la conseguenza di nascondere (involontariamente) la quantità di difetti che probabilmente non avrebbero certo fatto meritare a Rock ‘N racing tale giudizio. Lo strumento di valutazione che si trova in fondo alle pagine ha proprio l’obiettivo di confermare/negare quanto scritto dall’autore al fine di offrire più pareri possibili al lettore e fare in modo che non si senta “tradito” dalla recensione. La tua esperienza sicuramente aiuterà quanti finiranno su questa pagina e per questo te ne ringrazio. Mi auguro di rileggere ancora le tue opinioni che per me rimangono preziose e una fonte di esempio di come dovrebbero essere gli utenti a decidere le sorti di un titolo. Magari la prossima volta parleremo di un vero capolavoro 😉

  • 9 Febbraio 2015 alle 09:59
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    So quanto é difficile recensire un gioco rimanendo obiettivi nella valutazione finale, e ritengo anche giusto che il recensore dia un’impronta personale alla valutazione secondo le sue preferenze, ma il voto finale su cui molti fanno riferimento a volte senza leggere la recensione non può variare se non di qualche punto. Ho giocato Mighty Switch Force HD fino in fondo e non l’ho trovato particolarmente entusiasmante, ma non posso negare che é un gioco tecnicamente perfetto e con un level design eccezionale, veramente un gioco da otto, ma non é questo il caso. Io credevo di essere il tipo di giocatore che avrebbe apprezzato questo titolo ed ero cosciente vedendo il trailer che era affetto da qualche problema e non sarebbe stato un capolavoro, ma non avrei mai pensato che fosse affetto da così tanti problemi che ne minano soprattutto la giocabilitá e il divertimento che dovrebbe offrire. Non volevo essere polemico nel mio commento, altrimenti mi sarei limitato a poche parole e probabilmente la vera essenza del gioco non sta nel mio commento, ma neanche in questa recensione e chi legge può trarre da solo le sue conclusioni.

    • 9 Febbraio 2015 alle 10:16
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      Capisco quello che dici, recentemente ho recensito citizens of earth con la consapevolezza di non essere un amante degli rpg a turni. Ti confesso che arrivare fino in fondo è stata un agonia e spesso avrei voluto mollare tutto e dedicarmi a qualcosa di più appassionante (per me). Nonostante questo ho recensito il titolo per quello che era, un gioiellino del suo genere. Sarebbe stato poco onesto stroncare un gioco in base ai miei gusti e in quella occasione sono riuscito (spero) a rimanere obiettivo. Rock N racing non l’ho provato per lasciare spazio al contest e poter condividere il massimo con voi e per questo non posso difendere o meno il titolo, sta di fatto che leggendo il tuo commento devo dare atto che quando il gameplay mina al divertimento un videogioco non ha senso di esistere. Fortunatamente il gioco può essere rattoppato con una patch nemmeno troppo complessa, sarò ben lieto di darvene notizia qualora questo avvenisse!

  • 6 Giugno 2016 alle 17:11
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    Ragazzi che differenza tra questo è il Dx?

  • 8 Giugno 2016 alle 21:53
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    Forse il Dx fa ridere…? Chi l’ha capita?

  • 20 Giugno 2016 alle 10:57
    Permalink

    Haha, che tristezza!

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