[Recensione] The Park

Possedete un Nintendo Switch e le recenti avventure horror vi hanno lasciato leggermente con l’amaro in bocca, magari a causa di un comparto tecnico altalenante che non è riuscito a valorizzare l’ottimo lavoro svolto nella caratterizzazione delle scene e nella ricreazione di un’atmosfera che in questo genere di produzioni è l’elemento cardine per offrire un’esperienza all’altezza delle aspettative? Non potremmo che essere più d’accordo con voi, se ci seguite assiduamente saprete benissimo come i recenti tentativi di portare il genere sul piccolo ibrido Nintendo siano stati spesso poco convincenti e, non ce ne vergognamo di dirlo, a volte deludenti. E’ per questo che oggi siamo di nuovo in prima linea per rassicurarvi che con questa nostra recensione forse troverete esattamente quello che stavate cercando. Il suo nome è The Park, ed è figlio dello studio di sviluppo e pubblicazione Funcom. Scopriamo assieme di che cosa si tratta!

Il pretesto per dare il via alle vicende di The Park è allo stesso tempo semplice e funzionale all’esperienza che gli sviluppatori hanno voluto offrire. Vestiremo i panni di una protagonista femminile, Lorena, che decide di rientrare nel parco a tema di Atlantic Island Park mentre si avvicina l’orario di chiusura. La ragione per compiere un gesto così apparentemente folle è quella di cercare il figlio disperso, Callum, che ha inaspettatamente deciso di ritornare all’improvviso nel parco alla ricerca del suo orsacchiotto perduto. Un incipit sicuramente non innovativo, ma che è in grado di calarci fin dal primo istante nelle atmosfere cupe dell’avventura, fatte di oscurità e di giostre psichedeliche, un contesto perfetto per un horror di natura psicologica attraverso il quale non solo solleticare i sensi del giocatore ma anche quello di trattare tematiche delicatissime come quelle dell’amore protettivo e incondizionato di Lorena nei confronti di Callum. Nonostante The Park voglia essere un horror non aspettatevi comunque mostri dai quali scappare a perdifiato, ma piuttosto una serie di jumpascare mai esagaeratamente fuori luogo ed una storia oscura e piena di interessanti retroscena.

The Park, dunque, può essere etichettato come uno dei più classici walking simulator in salsa horror, ma nonostante questo è in grado di differenziarsi dalle produzioni analoghe grazie all’enorme attenzione riposta sia sulla storia sia sulla riproduzione delle ambientazioni e delle atmosfere. Il percorso che intraprenderemo è piuttosto lineare, e questo si trasforma in una esplorazione mai troppo dispersiva e dunque meno coinvolgente, concentrato sulla costante ricerca di Callum. Il tutto si svolge in prima persona, decisione standard ma che abbiamo trovato la migliore per permettere al giocatore di calarsi al meglio nella parte. Andando su e giù per il parco, la terrorizzata madre potrà contare su un tasto dedicato per gridare verso il figlio (avete presente Luigi’s Mansion? Ecco!) nel mentre che lo cerca in un viaggio attraverso le varie attrazioni principali del parco. Ritrovarsi nel bel mezzo di un ottovolante, di una pista di autoscontri o sotto una enorme ruota panoramica ricrea un’atmosfera assolutamente unica e che difficilmente avrete già rivissuto altrove. L’aspetto principale di questo viaggio è che ogni sezione di gioco è nel suo piccolo unica, per questo motivo difficilmente noterete una certa ripetitività di fondo, ottima caratteristica quando si parla di walking simulator.

Come da tradizione non mancano anche una serie di documenti testuali per scoprire vari retroscena sulla nostra ricerca man mano che procederemo in questo folle viaggio, così come un sacco di jumpscare che spesso risultano ben riusciti e sono distribuiti in maniera intelligente lungo la progressione generale. Un horror riuscito, dunque, nel quale la narrazione riveste un ruolo cruciale e ci tiene incollati al pad dall’inizio alla fine del viaggio, senza lasciare mai alcun momento di noia. Per permettere questo sono stati necessari alcuni ovvi compromessi, come una longevità non esageratamente dilazionata nel tempo che ci permetterà di scoprire tutto quello che il gioco ha da dirci nell’arco di circa tre ore. In questo aspetto gioca un ruolo cruciale anche la già anticipata linearità della progressione, che ci porta a vivere un’esperienza a tratti scriptata ma che lascia al giocatore una discreta libertà interattiva. Per apprezzarne le meccaniche dovrete ovviamente saper digerire il genere particolare dal quale queste derivano, ma avendone provati molti in queste pagine possiamo garantirvi che siamo di fronte ad una delle più piacevoli fino ad oggi.

Nonostante l’esperienza sia in gran parte solitaria, è possibile creare un forte legame tra il giocatore e la protagonista anche grazie all’ottimo lavoro svolto in fase di doppiaggio. Il titolo è ottimamente tradotto nella nostra lingua, ma nonostante questo tutto si limita ai testi scritti, mentre per quanto riguarda le voci dovremo accontentarci della lingua inglese. Poco male comunque, visto che la qualità in questo aspetto è palpabile, e la recitazione di Lorena garantiscono una credibilità generale che difficilmente vi farà criticare il modo con il quale questa è stata gestita.

Se per l’aspetto audio possiamo premiare senza alcun dubbio il lavoro svolto, anche le musiche di sottofondo appaiono sempre funzionali al momento e alle atmosfere da trasmettere relativamente alla trama, sotto il punto di vista puramente visivo la piccola ibrida Nintendo ci è sembrata sfruttata meno di quanto avrebbe potuto. Per godere dell’esperienza migliore vi suggeriamo di giocare a The Park in modalità portatile, possibilmente dotandovi di un buon paio di cuffie e di una location il più suggestiva possibile, ma tutto sommato anche in modalità docked non abbiamo troppo da criticare. E’ inevitabile ammettere come l’architettura di Nintendo Switch non permetta risultati analoghi a quelli offerti su PC, Xbox One o PS4, ma per lo meno nessun bug o rallentamento ha minato le nostre sessioni di gioco e anche solo per questo possiamo premiare l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori.

Nonostante queste piccole osservazioni, The Park offre un’esperienza unica nel suo genere, e se ci pensate bene su Switch ultimamente di produzioni simili ne stanno arrivando tantissime. Pensare alle criticità di Close to the Sun o dell’ancor più criticato Remothered ci mette sicuramente nella condizione di non dare troppo peso a queste lievi differenze nel comparto puramente estetico, anche perché a conti fatti non ci è sembrato affatto che l’esperienza generale ne venisse penalizzata in alcun modo. L’unico punto debole del gioco è appunto la sua scarsa longevità, legata ad una storia che una volta portata a termine ha ben poco da offrire per stimolare una seconda run. Ma se pensate a tutto questo anche in relazione al prezzo al quale il tutto viene venduto, ovvero solamente €9.99, difficilmente raggiungerete i titoli di coda con la sensazione di incompletezza tipica di produzioni ben più grosse ed altrettanto poco longeve. Pensate a The Park esattamente per quello che è: un viaggio decisamente insolito all’interno di un parco di divertimenti. Con quest’ottica difficilmente ne rimarrete delusi.

Possedete un Nintendo Switch e le recenti avventure horror vi hanno lasciato leggermente con l'amaro in bocca, magari a causa di un comparto tecnico altalenante che non è riuscito a valorizzare l'ottimo lavoro svolto nella caratterizzazione delle scene e nella ricreazione di un'atmosfera che in questo genere di produzioni è l'elemento cardine per offrire un'esperienza all'altezza delle aspettative? Non potremmo che essere più d'accordo con voi, se ci seguite assiduamente saprete benissimo come i recenti tentativi di portare il genere sul piccolo ibrido Nintendo siano stati spesso poco convincenti e, non ce ne vergognamo di dirlo, a volte deludenti. E'…
Ambientato in un inquietante parco che nasconde un sinistro segreto, The Park è un'esperienza di horror psicologico in prima persona della durata di una-due ore, incentrata su una narrazione intensa e sull'esplorazione piuttosto che sul combattimento e l'azione.

The Park

VOTO FINALE - 7.2

7.2

Ambientato in un inquietante parco che nasconde un sinistro segreto, The Park è un'esperienza di horror psicologico in prima persona della durata di una-due ore, incentrata su una narrazione intensa e sull'esplorazione piuttosto che sul combattimento e l'azione.

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