[Recensione] Operation Wolf Returns: First Mission

Proprio in questi giorni il PlayStation Store ha accolto un nuovo titolo sparatutto che vi consigliamo di non sottovalutare assolutamente. Operation Wolf Returns: First Mission è un progetto che sembra essere nato proprio per abbracciare la filosofia del gioiellino firmato Sony, offrendo un gameplay avvincente e profondo ma allo stesso tempo rapido ed estremamente adatto ad essere fruito in sessioni di modesta durata, esattamente quel tipo di esperienza che come ben sapete piace alla nostra redazione. Certo palare di “nuovo” forse in questo caso specifico non è proprio il termine adatto. Operation Wolf Returns: First Mission è infatti un titolo che già ha potuto dare prova della sua validità, e dopo essere approdato su piattaforme VR qualche mese fa ha ben pensato di fare una capatina anche su console tradizionali, evento che stavamo aspettando con un certo interesse. Non perdiamo altro tempo, dunque, e tuffiamoci a capofitto nel magico mondo di Operation Wolf Returns: First Mission, titolo di Virtuallyz Gaming (sviluppatore) e Microids (publisher) che cerca di portare un pò di novità all’interno di un genere ormai più volte riproposto.

La trama di Operation Wolf Returns è più aneddotica che altro , come di solito è la norma nel genere, e potrebbe quasi essere riassunta in una frase. Sei un sergente a cui è affidato il complicato compito di porre fine a Víbora, il leader di una rete terroristica che sta effettuando movimenti pericolosi. La storia si sviluppa attraverso piccole sequenze introduttive all’inizio e alla fine di ogni livello, anche se in realtà assomigliano più a pagine di fumetti con qualche leggera animazione che a un video vero e proprio. Lo stile visivo di questi video è abbastanza semplice, e ha poco a che fare con lo stile dell’originale Operation Wolf, in cui tutto era pixelato, ma con un’estetica più “realistica” per l’epoca (qui è tutto abbastanza cartoonesco).

Per quanto riguarda la proposta di Operation Wolf Returns, come nel gioco originale, questa nuova versione si sviluppa su un totale di 6 livelli , anche se qui ciascuno è a sua volta suddiviso in tre atti o fasi, come regola generale. I primi due di questi atti possono essere tratti a piedi o a bordo di un veicolo, con spostamento laterale come nel gioco del 1987, ma non siamo mai noi a controllare l’avanzamento, è sempre automatico (quindi andiamo su “rotaie”). L’ultimo atto del livello è solitamente un boss finale, un duello contro un soldato speciale o dispositivi bellici come veicoli corazzati, pseudo mecha o carri armati giganti, che lasciano un retrogusto più fantastico rispetto a quanto visto nell’originale Operazione Wolf. Alcune di queste fasi di Operation Wolf Returns presentano, a loro volta, piccole deviazioni o bivi che ci portano su percorsi diversi, con diverse situazioni e combinazioni di nemici, quindi non vedrai assolutamente tutto in una prima partita.

E non preoccupatevi, se non avete mai giocato ad uno sparatutto arcade su rotaie, Operation Wolf Returns ha un piccolo tutorial che vi spiegherà tutto, da come cambiare arma o ricaricarla, a come lanciare le granate e molto altro. Oltre a tutto questo, include una modalità ondata “infinita” e statistiche in cui potrai consultare dati come le perdite nemiche che abbiamo causato con ciascuna arma.

Come ogni buon sparatutto arcade su rotaia, il giocatore non controlla l’avanzamento e il nostro unico compito è abbattere i nemici utilizzando i controller per mirare e sparare ed eseguire altre azioni, come ricaricare le armi. Fortunatamente la rimappatura del sistema di puntamento è avvenuta senza troppi sacrifici e, in maniera analoga in quanto già visto con House of the Dead, tutto funziona alla perfezione. Naturalmente dovremo anche evitare colpi e proiettili (alcuni potremo distruggerli con i nostri proiettili, altri potremo evitarli allontanandoci dalla loro traiettoria), recuperare la nostra salute con i kit di pronto soccorso che otterremo.

Una delle novità di Operation Wolf Returns è che abbiamo sempre quattro armi (l’iconico uzi, fucile, fucile e pistola) e possiamo passare da una all’altra al volo. Ognuno di essi è utile in determinati contesti. Esistono anche armi speciali, come un lanciarazzi o un lanciagranate, che compaiono in momenti specifici e con munizioni ancora più limitate. E fai attenzione, perché se cambi arma, la perderai. Il più equilibrato di tutti è il fucile, poiché provoca molti danni ed è affidabile a lungo raggio, con una dispersione dei proiettili molto ridotta (a differenza dell’Uzi) e in generale è ottimale per abbattere i veicoli e i nemici più coriacei in modo molto più veloce ed efficiente.

Come nel gioco originale, le munizioni sono limitate, quindi dovremo usare le armi con saggezza e sparare alle icone delle armi che alcuni nemici (o anche animali come maiali o ratti) lasciano cadere per recuperare la nostra scorta di proiettili da ciascuna arma, ad eccezione del pistola, che ha una scorta infinita, sebbene sia più lenta e meno dannosa. Alcuni lanciano anche granate (utili per liberare prigionieri rinchiusi in case o container e abbattere gruppi di nemici), oltre a medicinali o addirittura giubbotti antiproiettile.

In sintesi, Operation Wolf Returns è un semplice gioco d’azione, che adatta praticamente tutte le idee e i meccanismi dell’originale alla realtà virtuale… anche se non tutto funziona come ci si aspetterebbe, e ancor meno dal ritorno di un gioco così iconico. Operation Wolf Returns: First Mission ci scaglia nemici da tutte le direzioni, e talvolta si capisce chiaramente che il gioco cerca di metterci consapevolmente in difficoltà, mettendoli in posti dove li vediamo a malapena e senza avvertimenti o indicatori di alcun tipo. Questo non succede sempre, sia chiaro che spesso i nemici appariranno nel nostro campo visivo, ma in altri appaiono addirittura dietro di noi , o a una distanza alla quale è un po’ più difficile colpire. Ci sono aree in cui avanziamo lateralmente, ad esempio combattendo un elicottero pesante. Durante questo scontro, i nemici appariranno anche al nostro fianco senza che noi li vediamo chiaramente o possiamo individuarli finché non ci sparano. Affrontarli ci fa perdere di vista l’elicottero e i suoi proiettili, e viceversa. È qualcosa che accade anche nei punti in cui dobbiamo resistere a diverse ondate di nemici, o anche in modalità ondata al di fuori della campagna. Non è un difetto molto grave, dato che giocando al livello di difficoltà normale avrete abbastanza crediti (o continui) per finire il gioco senza problemi.

Operation Wolf Returns presenta tre livelli di difficoltà. Per questa recensione abbiamo giocato a livello medio e non abbiamo avuto problemi a completare i 6 livelli del gioco. Come abbiamo descritto nei paragrafi precedenti, i picchi di difficoltà maggiori si verificano quando il gioco mette sullo schermo un numero maggiore di nemici, oppure li posiziona in zone che non sono nel nostro campo visivo, ma anche con questi accorgimenti e picchi di difficoltà, completare la campagna non è affatto difficile. Inoltre, abbiamo crediti più che sufficienti per continuare il gioco alcune volte in ogni livello, il che aiuta anche a renderla un’esperienza digeribile. Logicamente alla massima difficoltà la sfida aumenta, ma come nei classici, imparare la posizione dei nemici aiuta.

Operation Wolf Returns: First Mission, nel complesso, è stata un’esperienza davvero piacevole per me nonostante ci siano stati alcuni momenti di alti e bassi. L’ho trovato sia stimolante che gratificante piacevole, con un gameplay che mi ha interessato in quanto fluido e sfidante, nonostante per natura non sia adatto a tutte le tipologie di giocatori (quelli poco avvezzi al genere per esempio). Per quanto riguarda PlayStation 5 non solo segnaliamo che il titolo risulta piacevole al pari di tutte le altre piattaforme sulle quali il gioco è stato reso disponibile, ma siamo abbastanza sicuri di come la sua formula assolutamente appagante si sposi in maniera pressoché perfetta con la filosofia del gioiellino firmato Sony. Se amate i titoli dove l’avanzamento richiede impegno e dedizione vi consigliamo di farlo vostro quanto prima, anche senza aspettare alcuno sconto.

Proprio in questi giorni il PlayStation Store ha accolto un nuovo titolo sparatutto che vi consigliamo di non sottovalutare assolutamente. Operation Wolf Returns: First Mission è un progetto che sembra essere nato proprio per abbracciare la filosofia del gioiellino firmato Sony, offrendo un gameplay avvincente e profondo ma allo stesso tempo rapido ed estremamente adatto ad essere fruito in sessioni di modesta durata, esattamente quel tipo di esperienza che come ben sapete piace alla nostra redazione. Certo palare di “nuovo” forse in questo caso specifico non è proprio il termine adatto. Operation Wolf Returns: First Mission è infatti un titolo che già…
Riscopri il mitico sparatutto su rotaia Arcade del 1987, in una nuova reinterpretazione in versione normale o in VR! Operation Wolf Returns: First Mission riprende perfettamente il DNA del gioco originale, grazie all’atmosfera che rimanda a quella tipica dei film d’azione non-stop degli anni ’80.

Operation Wolf Returns: First Mission

VOTO FINALE - 7.6

7.6

Riscopri il mitico sparatutto su rotaia Arcade del 1987, in una nuova reinterpretazione in versione normale o in VR! Operation Wolf Returns: First Mission riprende perfettamente il DNA del gioco originale, grazie all’atmosfera che rimanda a quella tipica dei film d’azione non-stop degli anni ’80.

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