[Recensione] Inner Ashes

Proprio in questi giorni il PlayStation Store ha accolto una nuova avventura narrativa che vi consigliamo di non sottovalutare assolutamente. Inner Ashes è un progetto che sembra essere nato proprio per abbracciare la filosofia del gioiellino firmato Sony, offrendo un gameplay avvincente e profondo ma allo stesso tempo rapido ed estremamente adatto ad essere fruito in sessioni di modesta durata, esattamente quel tipo di esperienza che come ben sapete piace alla nostra redazione. Inner Ashes è sicuramente un titolo che già ha potuto dare prova della sua validità fin dal suo primo annuncio, e dopo aver aspettato pazientemente per qualche mese è finalmente arrivato il momento di provarlo in versione PlayStation 5, evento che stavamo aspettando con un certo interesse. Non perdiamo altro tempo, dunque, e tuffiamoci a capofitto nel magico mondo di Inner Ashes, titolo di Calathea Game Studio (sviluppatore) e Selecta Play (publisher) che cerca di portare un pò di novità all’interno di un genere ormai più volte riproposto.

Non stupirò nessuno se dico che uno dei punti di forza del set è la trama di partenza. Inner Ashes ci mette direttamente nei panni di Henry , un uomo di mezza età a cui è stato diagnosticato l’Alzheimer e inizia a notare il primo scempio che questa malattia provoca nella vita quotidiana di qualsiasi paziente. Ma lungi dal cadere in facili drammi o dal far girare tutto attorno a tale malattia, i responsabili hanno saputo dare all’insieme un focus più ampio, offrendoci varie fasi della vita di Henry e sua figlia e come è stato il loro rapporto, essendo questo è il vero protagonista della storia. Henry è un padre vedovo che dovrà adattarsi, prima alla situazione di non avere sua moglie, l’amore della sua vita, e poi affrontare il lavoro e la responsabilità di stare con sua figlia per sostenerla mentre si evolve da bambina ad un adulto.

Si tratta quindi essenzialmente di un gioco prettamente narrativo come dettano i canoni del walking simulator, che consistono in uno sviluppo lineare, guidato e con un ruolo per il giocatore più di spettatore che di partecipazione. Non mancano gli enigmi, specifici al centro di ogni capitolo e poi alla fine di ognuno. L’opera è suddivisa in 8 capitoli in cui, come metafora, viaggeremo tra i ricordi di Henry grazie ad un album di foto e ritagli, che lo faranno tornare a quei momenti.

Il problema è che la sua mente diffusa e malata ha cancellato alcune parti, e dovremo aiutarlo a risolvere quelle lacune attraverso semplici giochi di immagini, posizionamento di oggetti e gli enigmi più ricorrenti e comuni: i giochi di tetris in quelle che si adattano a forme e figure concrete. Quando Henry si ritrova sopraffatto da una situazione nei suoi ricordi, incarnata in scene oniriche mentre un narratore descrive in dettaglio tale ricordo, dovremo fare una pausa e tornare nel mondo reale per afferrare un oggetto che gli ricordi.

È una formula ludica che fornisce una certa freschezza nel corso di ogni episodio, posizionando un divano in diverse sezioni, attraverso il quale torneremo al presente, per camminare sul pavimento alla ricerca di qualcosa che ci aiuti andare avanti. Quando riusciremo a posizionare tutti i pezzi del puzzle della memoria, troveremo una scena. Sarà il ricordo completo di un tempo da fumetto, dove conosceremo meglio il rapporto tra Henry e sua figlia, i suoi problemi di conciliazione con il lavoro e le distanze che si creano quando lei raggiunge l’adolescenza, la sua stessa personalità e un modo di essere che stona totalmente con quello che suo padre immaginava per lei.

È abbastanza facile abituarsi al ritmo e allo stile di gioco di Inner Ashes, ma ciò non significa che tutto funzioni sempre al meglio. È vero che il livello di difficoltà degli enigmi raramente ci renderà la vita difficile, perché una volta che sapremo cosa ci chiedono, sarà facile arrivarci. Il problema sta proprio in quel dettaglio: a volte il gioco è poco intuitivo, e non ci sono tutorial che ci dicano, nelle prime battute, cosa è permesso e quali meccaniche ci vengono offerte per risolvere i problemi. I suoi capitoli sono relativamente brevi e generalmente non richiedono più di mezz’ora ciascuno. Ce ne sono solo due che possiamo davvero considerare più elaborati e lunghi, con più viaggi e più enigmi e viaggi nel presente per cercare oggetti, ma questo non diventa mai pesante.

Va sottolineato che, se non sei bravo nei giochi di tipo Tetris nel posizionare un certo numero di pezzi su uno sfondo specifico, avrai difficoltà in alcuni puzzle più avanzati. Non avendo una mappa o un modo per sapere dove si trova un percorso che non abbiamo percorso, l’avanzamento a volte potrebbe non essere chiarissimo. Per stimolare l’esplorazione, fortunatamente, abbiamo tre tipi di elementi distribuiti negli 8 capitoli: foto e disegni, lettere e infine note e documenti medici riferiti all’Alzheimer. Questi ultimi sono di vitale importanza per comprendere ulteriormente lo stigma generato da una malattia che continua a sembrare tabù, subita in silenzio e separando il malato dalla società. Con piccoli dettagli ci offrono informazioni, consigli e altri aspetti di interesse per i pazienti stessi e per le loro famiglie.

Inner Ashes fa molto uso di due elementi principali: il gioco di luci e ombre e gli ambienti naturali, ed entrambi mi hanno lasciato più che soddisfatto. Avendo una prospettiva in prima persona, dove tutto ciò che vediamo sono ambienti onirici, era di vitale importanza avere ambientazioni attraenti e accattivanti. Il suo set visivo è molto più alto della media dei titoli indie di taglio simile. Ha delle stampe davvero belle in ambienti naturali, dove spicca anche una sezione artistica molto riuscita, con gusto e niente fuori posto nel caso di scenari che simulano la mente confusa di un malato. La musica scende di un gradino sotto la grafica, con meno tracce di quanto avrei voluto, ma include un paio di brani particolarmente orecchiabili e ispirati. Inoltre, presenta un doppiaggio davvero ben realizzato, che, sebbene in alcune sezioni più impegnative manchi dell’emozione necessaria, non stona affatto, motivo per cui si aggiunge al tutto.

Inner Ashes, nel complesso, è stata un’esperienza davvero piacevole per me nonostante ci siano stati alcuni momenti di alti e bassi. L’ho trovato sia stimolante che gratificante piacevole, con un gameplay che mi ha interessato in quanto fluido e sfidante, nonostante per natura non sia adatto a tutte le tipologie di giocatori (quelli poco avvezzi al genere per esempio). Per quanto riguarda PlayStation 5 non solo segnaliamo che il titolo risulta piacevole al pari di tutte le altre piattaforme sulle quali il gioco è stato reso disponibile, ma siamo abbastanza sicuri di come la sua formula assolutamente appagante si sposi in maniera pressoché perfetta con la filosofia del gioiellino firmato Sony. Se amate i titoli dove l’avanzamento richiede impegno e dedizione vi consigliamo di farlo vostro quanto prima, anche senza aspettare alcuno sconto.

Proprio in questi giorni il PlayStation Store ha accolto una nuova avventura narrativa che vi consigliamo di non sottovalutare assolutamente. Inner Ashes è un progetto che sembra essere nato proprio per abbracciare la filosofia del gioiellino firmato Sony, offrendo un gameplay avvincente e profondo ma allo stesso tempo rapido ed estremamente adatto ad essere fruito in sessioni di modesta durata, esattamente quel tipo di esperienza che come ben sapete piace alla nostra redazione. Inner Ashes è sicuramente un titolo che già ha potuto dare prova della sua validità fin dal suo primo annuncio, e dopo aver aspettato pazientemente per qualche mese è finalmente arrivato…
Inner Ashes è un'avventura narrativa in prima persona, dove il giocatore entra nei panni di Henry, una guardia forestale a cui è stato diagnosticato un Alzheimer ad esordio precoce. Henry dovrà attraversare la propria mente per scoprire perché Enid, sua unica figlia, è scomparsa dalla sua vita.

Inner Ashes

VOTO FINALE - 8.4

8.4

Inner Ashes è un'avventura narrativa in prima persona, dove il giocatore entra nei panni di Henry, una guardia forestale a cui è stato diagnosticato un Alzheimer ad esordio precoce. Henry dovrà attraversare la propria mente per scoprire perché Enid, sua unica figlia, è scomparsa dalla sua vita.

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