[Recensione] The Bridge – Newton incontra M. C. Escher (WiiU eShop)

TheBridge

The Bridge è uno di quei titoli che a me piace definire “sperimentativi”. Quando la bellezza di un videogame si insidia all’interno del gameplay e non si dedica solo all’aspetto visivo, il risultato non può essere altro che sorprendente. Qual’è la particolarità del gioco in questione allora? Affidare i comandi di gioco  ad un unica e sola azione, quella della rotazione. The Bridge si prende carico della grandissima responsabilità di rivisitare in chiave videoludica le opere del famosissimo M. C. Escher, artista tra i più noti del ‘900, e di costruirci attorno una serie di enigmi ambientali tutt’altro che banali. Scopriamo assieme questo bizzarro puzzle game “gravitazionale” frutto dell’immaginazione e del talento di Ty Taylor e Mario Castaneda, i due giovani sviluppatori che ne hanno reso possibile la realizzazione.

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The Bridge si apre con il protagonista, un inquietante scienziato senza pupille, che dorme beatamente sotto un albero di mele. Così come successe nel celebre episodio che coinvolse Isaac Newton, sarà una mela (mediante le sollecitazioni del giocatore) a risvegliarlo dal suo sonno. Grazie a questo piccolo espediente, il giocatore viene fin da subito immerso in quelli che sono i limiti delle abilità del personaggio e a come superarli grazie alla possibilità di manipolare l’intero ambiente di gioco. Lo scienziato, infatti, sarà in grado di camminare senza alcuna difficoltà lungo i tracciati rettilinei mentre si troverà in estrema difficoltà di fronte anche alla più modica delle pendenze e sarà del tutto incapace di compiere salti. L’apparente semplicità che traspare dietro a quello che può effettivamente fare il videogiocatore si scontrerà presto con un level design tutt’altro che banale. La casa del nostro alter ego funge da hub principale del gioco e da essa si dipanano quattro mondi di gioco a loro volta divisi in vari livelli di difficoltà crescente. Gli stage sono caratterizzati da un unico quadro interattivo bidimensionale ed in scala di grigi, così come succede con lo splendido Captain Toad, capace di accogliere pochi elementi ma ben caratterizzati ed integrati tra di loro. L’obiettivo principale è quello di raggiungere una porta, operazione che ben presto verrà ostacolata da chiavi e pulsanti senza i quali quest’ultima non potrà essere aperta.

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I comandi di gioco si affidano principalmente agli accelerometri del gamepad, grazie ai quali la rotazione degli schemi assume un impostazione molto naturale. Per quelli che non amano utilizzare i sensori di movimento è possibile utilizzare i pulsanti ZL/ZR e disabilitare i controlli di default dalle impostazioni. Sarà possibile camminare lentamente ed interagire con alcuni elementi mediante la pressione del tasto A. Poiché è anche possibile fallire, magari in seguito alla perdita di una chiave conseguente ad un errata manovra di manipolazione della gravità od in seguito di schiacciamento del povero scienziato, gli sviluppatori hanno ideato un interessante funzione che, avvalendosi del tasto B, permette di ripercorrere lo stage a ritroso nel tempo garantendoci il pieno controllo nel respawn.

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Gli elementi che andranno a comporre gli stage saranno pochi ma buoni. Introdotti gradualmente in ciascun mondo di gioco, faremo presto la conoscenza di chiavi e lucchetti, massi rotolanti, interruttori, spirali magiche e sipari spettrali. Provo a riassumerne le funzioni senza svelarvi troppo poiché sono convinto che preferite scoprirveli da soli qualora riesca a convincervi all’acquisto 😉

  • Chiavi: Aprono le porte chiuse da uno o più lucchetti (capitan ovvio style).
  • Massi: Rotolano e mettono in grave pericolo la vostra vita. Esistono due varianti: quelli che seguono la legge di gravità classica e quelli che la applicano al contrario.
  • Spirali: Vi risucchiano nel loro vortice e vi impediscono di muovervi. Non sempre vi saranno da ostacolo.
  • Interruttori: Permettono di agire da chiave per alcune porte e consentono di disabilitare le terribili spirali precedentemente descritte.
  • Sipari: Se vi posizionate dietro un sipario, su di voi (e solo su di voi) la forza di gravità non avrà alcun effetto.
  • Invertitori: Invertono la gravità e permettono di switchare tra la versione nera e quella bianca del professore. Grazie a questo espediente avrete a che fare con lucchetti neri e bianchi, piccolo espediente col quale mettervi in difficoltà nei vari enigmi.

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The Bridge sarà in grado di soddisfare tutta quella parte di pubblico che ama le sfide, grazie ad una serie di achievement che consentono di apprezzare a fondo il level design che caratterizza l’intera produzione. Quando finirete i quattro mondi di gioco, inoltre, avrete accesso ad una nuova modalità (mirror) che vi riproporrà i livelli precedenti ma cambiando completamente le carte in tavola ed offrendo nuovi enigmi, più impegnativi (in maniera simile a quanto fatto con Nihilumbra). In questo modo la longevità decolla ed il livello di appagamento raggiunge livelli ben più elevati. Non solo, gli stage assumeranno sempre più significato e gli enigmi saranno sempre più logici e naturali da risolvere. Se amate passare le vostre ore videoludiche a risolvere rompicapi The Bridge è il gioco che fa per voi.

 

VOTO FINALE : 8.5/10

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4 thoughts on “[Recensione] The Bridge – Newton incontra M. C. Escher (WiiU eShop)

  • 27 Agosto 2015 alle 21:01
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    Dopo Tetrabot sono alla ricerca di un altro puzzle game e candidati sono due, The Bridge e QUBE, una bella sfida 😀

    • 27 Agosto 2015 alle 21:07
      Permalink

      Se vuoi qualcosa di veramente spacca cervello the bridge senza paura! Q.U.B.E. È complesso ma accessibile a tutti (cosa che the bridge non è) 😉

  • 31 Agosto 2015 alle 07:52
    Permalink

    C’è anche Soul Axiom…anche se ancora non è uscito :)!

  • 31 Agosto 2015 alle 20:29
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    Ho scelto QUBE, la location mi affascina troppo!

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