[Recensione] Kentucky Route Zero: TV Edition

Proprio in questi giorni il PlayStation Store ha accolto un nuovo titolo narrativo che vi consigliamo di non sottovalutare assolutamente. Kentucky Route Zero: TV Edition è un progetto che sembra essere nato proprio per abbracciare la filosofia del gioiellino firmato Sony, offrendo un gameplay avvincente e profondo ma allo stesso tempo rapido ed estremamente adatto ad essere fruito in sessioni di modesta durata, esattamente quel tipo di esperienza che come ben sapete piace alla nostra redazione. Certo palare di “nuovo” forse in questo caso specifico non è proprio il termine adatto. Kentucky Route Zero: TV Edition è infatti un titolo che già ha potuto dare prova della sua validità in versione oldgen, e dopo essere approdato su tutte le piattaforme in commercio ha ben pensato di fare una capatina anche su PlayStation 5, evento che stavamo aspettando con un certo interesse. Non perdiamo altro tempo, dunque, e tuffiamoci a capofitto nel magico mondo di Kentucky Route Zero: TV Edition, titolo di Cardboard Computer (sviluppatore) e Annapurna Entertainment (publisher) che cerca di portare un pò di novità all’interno di un genere ormai più volte riproposto.

Tentare di spiegare la trama di Kentucky Route Zero non è un’operazione poi così semplice. Non necessariamente perché è impossibile, ma piuttosto sembra semplicemente illogico. È qualcosa che devi sperimentare da solo perché spesso lo modifichi come ritieni opportuno. Per dare una descrizione breve (e volutamente vaga), si tratta di un gruppo di persone che si uniscono per completare un’ultima consegna. Stanco del camion, Conway ha un’ultima consegna di oggetti d’antiquariato da fare, ma per farlo dovrà attraversare lo Zero: un tratto di autostrada apparentemente mitico, tanto strano quanto difficile da trovare. Lungo la strada, un gruppo di alleati sorprendenti, come Marquez, la riparatrice televisiva, e Junebug e Johnny, una coppia di musicisti, si uniscono al viaggio. La destinazione però non è importante quanto il viaggio.

Quasi ad ogni svolta, Kentucky Route Zero è una dose strana, quasi letale, di realismo magico che potrebbe risultare insopportabile in mani inferiori. Il team di Cardboard Computer sapeva quello che stava facendo: per quanto bizzarra possa essere la storia, c’è quasi sempre un vero cuore pulsante sotto tutto ciò. I ritmi e i momenti della storia ti fanno riflettere sulle scelte che hai fatto o, forse, in modo più toccante, su quelle che non hai fatto. Spesso mi sono ritrovato a relazionarmi con le riflessioni di uno dei personaggi, oppure con la descrizione della strada percorsa. A volte sembra molto reale, anche se ci sono ancora elementi fantastici in giro.

Ma non sono solo i contenuti a rendere la storia così avvincente. Il modo in cui viene raccontato contribuisce notevolmente a renderlo memorabile e accattivante quanto lo è. Distribuita su cinque atti diversi e quattro pezzi di intervallo, la trama cambia quasi costantemente la prospettiva su di te. Personaggi e luoghi possono essere introdotti in un segmento, ma non diventeranno parte integrante della storia fino a quello successivo. La prospettiva cambia anche da conversazione a conversazione. Potresti iniziare con un personaggio, ma presto passare a un altro durante il dialogo. Questo ti dà ampie opportunità di spostare la narrazione come ritieni opportuno. Non è prevista alcuna punizione per aver scelto una parte di dialogo “sbagliata”, quindi sei libero di concentrarti su ciò che desideri.

Kentucky Route Zero è in gran parte costruita attorno a questi segmenti avanti e indietro. È qui che gli sviluppatori hanno concentrato la maggior parte dei loro sforzi, il che sfortunatamente significa che ciò che fai al di fuori di questo è abbastanza insignificante. C’è parecchio da camminare tra le varie fermate che fa il camion delle consegne: in una stazione di servizio, in una società senz’anima, in una grotta e così via. C’è poca difficoltà, ma diventa noioso, in particolare nel secondo atto del gioco. Capisco che parte di quella noia sia il punto, ma questo non lo rende meno fastidioso. I momenti trascorsi nel camion sono i più divertenti: è divertente semplicemente viaggiare e cercare vari punti di riferimento sulla strada. Aggiungono un altro strato di stranezza al mondo.

Proprio come la trama, ci sono molti colpi di scena e segmenti che non vedrai arrivare. A differenza della storia, però, che continua a interessare, questi segmenti si limitano a procedere. Alla fine, la storia e i dialoghi sono abbastanza forti da accompagnarti attraverso questi momenti, ma è difficile negare che siano trascinanti. Non aiuta il fatto che l’Atto V sia costruito interamente attorno a un fastidioso espediente. Non ho intenzione di rovinarlo qui, ma basti dire che non me lo aspettavo. È del tutto inaspettato, e ti aspetteresti che sia interessante. Più ci si addentra, però, più inizia a diventare noioso. Alla fine, stavo solo cercando di farcela il più velocemente possibile, cosa che non posso dire per gli altri gruppi. Questo è tutto dire perché, ancora una volta, penso che la storia sia incredibilmente forte. Il capitolo finale raggiunge ancora il giusto equilibrio di malinconia che la storia meritava: vorrei solo che fosse divertente da interpretare.

La grafica di Kentucky Route Zero potrebbe essere descritta come minimalista, ma è anche piuttosto bella. Il design dei personaggi è privo di dettagli, ma riesce comunque a essere memorabile e pieno di personalità. Conway ha l’aspetto e l’andatura di un uomo abbattuto, mentre lo stile di Junebug e Johnny è adeguatamente eclettico. Tuttavia, sono i luoghi in cui viaggi a stupirti davvero. Riescono a sembrare familiari e alieni allo stesso tempo, come un luogo in cui sei passato per strada, ma leggermente fuori posto. Sono anche un grande fan della colonna sonora, che si adatta perfettamente al tono del gioco. Probabilmente, il momento più memorabile dell’intero gioco è costruito attorno alla musica, mentre compili una canzone basata sulle scelte di dialogo. È un pezzo bellissimo e doloroso che ti affascinerà.

Kentucky Route Zero: TV Edition, nel complesso, è stata un’esperienza davvero piacevole per me nonostante ci siano stati alcuni momenti di alti e bassi. L’ho trovato sia stimolante che gratificante piacevole, con un gameplay che mi ha interessato in quanto fluido e sfidante, nonostante per natura non sia adatto a tutte le tipologie di giocatori (quelli poco avvezzi al genere per esempio). Per quanto riguarda PlayStation 5 non solo segnaliamo che il titolo risulta piacevole al pari di tutte le altre piattaforme sulle quali il gioco è stato reso disponibile, ma siamo abbastanza sicuri di come la sua formula assolutamente appagante si sposi in maniera pressoché perfetta con la filosofia del gioiellino firmato Sony. Se amate i titoli dove l’avanzamento richiede impegno e dedizione vi consigliamo di farlo vostro quanto prima, anche senza aspettare alcuno sconto.