Rorrim (per gli amici Mirror) è il nuovo titolo sfornato da quel mattacchione di Ezekiel Rage, sviluppatore che giusto qualche settimana fa ci ha dato parecchio filo da torcere nel tentativo di terminare Citadale. Il messaggio di Rorrim è semplice, di damigelle in pericolo se ne sono viste fin troppe nei videogame ed è arrivato il momento per la nostra eroina di fuggire dalla sua prigione senza perdersi nell’attesa di un fantomatico eroe. Il mondo da cui fuggire, però, questa volta non è dei più confortevoli in quanto la dolce Rorrim verrà intrappolata in uno specchio. Tali premesse aprono a quella che è la caratteristica peculiare che rende il titolo un esclusiva WiiU; alla principessa verrà richiesto di fuggire ben due volte contemporaneamente, sia nel mondo reale (rappresentato dallo schermo del televisore) sia da quello speculare (visualizzato sul gamepad). Una semplice idea che darà parecchio filo da torcere ai nostri neuroni, cosa che non succedeva da tempo per un fiero possessore di WiiU.

La linea di pensiero di Ezekiel non è mai stata velata: il giocatore deve guadagnarsi ogni singolo avanzamento lungo gli stage del gioco. Passare da un platform ad un puzzle game non è semplice ed il lavoro svolto si guadagna il nostro apprezzamento fin dai primi istanti di gioco. Avviando Rorrim la prima cosa che ci verrà chiesta è quella di scegliere tra due modalità di gioco differenti.

• Nella modalità A le due principesse si muoveranno contemporaneamente nei due schermi ed il raggiungimento dei due punti di uscita richiederà la ricerca di una chiave da parte di una delle eroine. Avremo spesso a che fare con elementi che cercheranno di compromettere il nostro avanzamento causando la nostra morte, il reset dell’intero stage o addirittura il teletrasporto ad un livello precedente.
• La modalità B aggiungerà dei nemici che si muoveranno in corrispondenza dei nostri movimenti e, per aumentare la difficoltà complessiva dei ragionamenti richiesti, la principessa rinchiusa nello specchio eseguirà movimenti contrari a quelli impartiti dalla croce direzionale. Inoltre, una mano simile alla wallmaster di Zelda ci strapperà Rorrim dallo stage qualora il nostro processo decisionale impieghi più tempo del dovuto. Insomma, una vera gioia per chi terminata la modalità precedente non ha raggiunto la soddisfazione desiderata.

Entrambe le modalità richiedono comunque la giusta attenzione da parte del giocatore in quanto non è semplice gestire due layout diversi dello stesso scenario con ben due personaggi da comandare contemporaneamente che, tra l’altro, vengono posizionati in parti differenti dello stage. La frustrazione non è mai così marcata come dovrebbe essere (a mio parere) su ogni puzzle game che si rispetti, ma i momenti nei quali ci si ritrova in situazioni alquanto difficili da risolvere giustificano l’intenzione originale dello sviluppatore di metterci spesso in difficoltà con ragionamenti completamente fuori dagli schemi. Nonostante l’aggiunta di alcuni timbri per il Miiverse, sempre ben accetti, il fattore di rigiocabilità è pressoché nullo.

Visivamente non c’è molto per cui valga la pena gridare al miracolo; una pixel art onesta e mai troppo scarna avvolge i livelli dai quali scappare, accompagnati da una colonna sonora confortante ma priva di mordente. Sarebbe stato interessante riprodurre due motivetti complementari sul televisore e sul gamepad ma, stranamente, da quest’ultimo non fuoriesce alcun tipo di suono.

Probabilmente avremmo voluto pretendere di più da Rorrim, un titolo che fa di un idea semplice il fulcro sul quale costruire un gameplay totalmente dedicato alle funzionalità del WiiU. Il titolo ha tantissimo potenziale non sfruttato, ma il prezzo al quale viene proposto ne giustifica l’acquisto agli amanti dei puzzle game. La sensazione di aver giocato un bel titolo si fa comunque sentire anche dopo aver portato a termine tutti i livelli, per i quali impiegherete non più di una manciata di ore. Personalmente ho apprezzato molto il supporto e l’entusiasmo che lo sviluppatore sta mettendo nella realizzazione dei suoi titoli e per questo ritengo opportuno premiare un lavoro che, a conti fatti, riesce a mantenere le promesse mantenute.

VOTO FINALE : 7/10

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