Recensione: Langrissen Re: Incarnation -TENSEI- (3DS eShop)

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Di titoli JRPG ne conoscerete tanti: I vari e famosissimi Fire Emblem, l’interessante Stella Glow che abbiamo anche recensito e molti altri. Langrissen è uno di questi ma potrebbe avere qualche problema. Vediamo insieme.

In Langrissen seguiremo le vicende del protagonista Ares che, dopo aver preso la potente spada Langrissn (da cui il nome del gioco) deve andare in guerra contro il cattivone di turno. Fin qui tutto bene, se non fosse che veniamo tartassati di personaggi nuovi già dopo la prima battaglia.

Ora permettetemi di mettere già le mani avanti: a quanto pare questo è un seguito di una serie mai uscita dal Giappone… Ma la quantità di personaggi nuovi e la mancanza di dati su di loro non da un valore aggiuntivo, ma il giocatore si ritrova a considerarli personaggi comuni. Io stesso, quando incontravo un personaggio diverso, pensavo “Toh, una faccia nuova”, cosa che non era capitata con altri giochi dello stesso genere dove i personaggi venivano presentati con calma, riuscivi a capire chi erano e, soprattutto, capivi la loro importanza più o meno rilevante nella trama.

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Parliamo del gameplay

Il gioco fa eseguire una serie di battaglie con la trama che fa da “cornice”. Tra una battaglia e l’altra possiamo spostare i membri del nostro team prima di combattere (non tutti, però. Ares, per esempio, è impossibile da spostare), possiamo comprare oggetti, possiamo acquistare mercenari per combattere assieme a noi e possiamo parlare con i nostri compagni di battaglia.

Quando chiacchierete avrete delle opzioni da fare e, se sceglierete l’opzione corretta, aumenterete il feeling con la squadra. Potreste anche avere dei rapporti amorosi.

Posso già dirvi che l’acquisto degli oggetti ha un enorme difetto: non vengono mostrati i power-up ed i malus che danno ai vostri personaggi. L’unica cosa che potete sapere prima di acquistare è a chi andrà assegnato. Siete quindi obbligati a spendere soldi per armi che, magari, sono anche molto costosi e non userete mai perché danneggierebbero il personaggio.

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La battaglia è come altri titoli che abbiamo visto: il personaggio può muoversi per un tot sul campo di gioco e può usare attacchi, magie (per queste ultime, però, non può muoversi) o curarsi. In questo ultimo caso salta il turno, ma si cura di 3PV (Sono abbastanza, se pensate chenelle prime 3 ore i personaggi hanno 10PV).

Alcune cose mi hanno lasciato molto perplesso.

Non so se voi avete mai giocato ad un gioco di ruolo (cito in causa sia i videogiochi come World of Warcraft, sia titoli più “reali” come DnD o Pathfinder). Ogni classe è costruita in modo differente ed alcune sono propense all’attacco fisico, come possono essere i guerrieri, i paladini o i chierici (che generalmente curano ma, se vogliono, sanno dare le mazzate), altri sono maestri della distanza e fanno pena i lotte corpo a corpo come i maghi, gli stregoni o gli arcieri… Ecco, in questo gioco si cerca SEMPRE il combattimento diretto (A parte gli arcieri e i checchini). Siete abituati ad usare maghi che rimangono a distanza e danno tantissime botte con palle di fuoco, dardi o magie incantate? Bene, qui i vostri attacchi da lontano possono fare pochi colpi, ma la vita avversaria calerà a picco con il combattimento diretto!

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Un altro problema è la fase di combattimento. Non parlo del combattimento in sé, che è anche carino e simpatico con i personaggi piccoli con un design coccoloso, ma parlo del calcolo dei danni. Il gioco non dice quanti danni vengono fatti, quindi il giocatore procede a tentoni. Questo fatto è preoccupante per due motivi:

  • Il giocatore non sa quanti danni farà al nemico e non sa se perirà dopo l’azione
  • La CPU risente del problema (vediamo tra poco)

Parliamo della CPU.

Io ho giocato a difficoltà “normale” ma la CPU, sia amica che nemica, risente di vari problemi.

La CPU nemica può decidere di avvicinarsi da voi ma può non attaccarvi. Può decidere di combattere contro di voi perendo miseramente senza farci neanche un graffio e da priorità ai personaggi “alleati ma che non potete controllare”.

La CPU degli alleati che non potete controllare (che per comodità chiamerò unità verdi) hanno un’intelligenza molto biricchina nelle battaglie: quando ci sno avversari che, se colpiti, non si fanno male le unità verdi continuano imperterriti a tentare di buttarlo giù, anche se rischierebbero la vita.

Per farvi un esempio ho passato 138 turni (si, li ho pure contati) a vedere che una unità verde continuava a picchiare lo stesso nemico e nessuno dei due si faceva male.

Come mai non mi sono avvicinato? Non sarei mai riuscito a buttarla giù e, anzi, mi avrebbe massacrato! C’era una differenza di 4 livelli!

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Comunque sia, anche se ho parlato fino ad ora dei difetti, ho trovato anche dei fatti positivi.

Sono stato soddisfatto del quiz iniziale che fa scegliere la classe di Ares ed ho apprezzato le scene di battaglia con i personaggi pucciosi e carinissimi, anche se mi è sembrato che lo scontro tra le due parti, in questi momenti, sia abbastanza noioso e poco accattivante.

In conclusione mi duole dirlo ma Langrissen è sconsigliato a priori perché fa alcuni errori sulle basi. La trama funziona ma il giocatore viene tartassato da personaggi senza avere informazioni precise su di loro e senza capire la loro importanza nella trama, l’IA non è buona e il negozio è abbastanza scomodo. Il prezzo, poi, non giustifica assolutamente il gioco: 35 euro sono veramente troppi. Con quelli potreste comprarvi una valanga di titoli indie molto più interessanti rispetto questo oppure, se cercate proprio un JRPG, aumentate di una ventina il vostro budget perché titoli come Fire Emblem o Stella Glow vi aspettano dietro l’angolo, regalandovi ore ed ore di divertimento!

VOTO FINALE : 3.5/10

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One thought on “Recensione: Langrissen Re: Incarnation -TENSEI- (3DS eShop)

  • 23 Maggio 2016 alle 17:12
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    Quella dei 138 turni è una perla XD

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